Alpinismo Giovanile
Come si evince dal titolo dell’articolo, siamo andati a camminare su neve. Ci troviamo come sempre a Piazzale Matteotti, oramai classico punto d’incontro per le partenze CAI. Ci raggruppiamo un po’ lentamente, ma alla fine si sale in macchina e via si parte.
La giornata è da incorniciare sole primaverile cielo terzo e un’allegra compagnia di ben sedici persone. Abbiamo anche lo “straniero”, il papà di un ragazzo che è Irlandese. Arrivati a Pian di Monte, ci mettiamo le ghette, gli scarponcini e si parte.
Dritti per dritti come si dice dalle parti nostre, ci dirigiamo verso la salita incuranti della fatica, i ragazzi in testa i grandi dietro io chiudo il gruppo. Marcello insegna la tecnica di salita ai ragazzi, come si cambia direzione con i bastoncini, i genitori si difendono, ma i giovani ne hanno di più e li staccano. Il sole ci riscalda ed escono fuori dagli zaini le prime creme solari, ancora sporche di sabbia marina.
Il silenzio è rotto solo dai lamenti di quelli che la sera precedente hanno fatto le ore piccole, c’è un’atmosfera ottima non c’è vento e ci fermiamo per togliere i giacchetti. Siamo in vista della Croce del Cucco, ma decidiamo di fare la pausa merenda su una chiazza d’erba provvidenziale.
Arriviamo alla Croce completamente congelata, uno spettacolo, il panorama da lassù è eccezionale si vedono i Sibillini, S. Vicino, il Subasio, il Terminillo, l’Amiata ecc. nei nostri programmi c’era l’idea di fare un canale innevato ma la neve è molto ghiacciata, decidiamo di salire in vetta. Si riparte e di buon passo si arriva in cima al Cucco, i ragazzi procedono in cordata con il cane di Luca.
Da quassù il panorama è ancora più bello di prima e si vedono anche le montagne del versante Pesarese, Catria e Nerone. In cima c’è anche una crestina di neve gelata abbastanza insidiosa. Dopo le foto di rito iniziamo la discesa, i ragazzi sono scatenati e si gettano a capofitto sulla neve, non si dovrebbe fare (ed io non lo dovrei scrivere), ma la pendenza è poca e non ci son problemi.
Scendiamo fino alla strada che porta alla grotta e da qui si procede speditamente verso la zona decollo, in mezzo ad una pioggia di palle di neve. Siamo alle macchine per l’una ci cambiamo e saliamo a bordo per il rientro. Arrivati a Fabriano ci congediamo ricordando ai ragazzi che la prossima uscita sarà in grotta, con l’idea di ritornare al Cucco.
Non sarà possibile, non sono riuscito ad avere la disponibilità per l’ingresso, sarà Frasassi. Una bella giornata, tempo spettacolare gruppo pure, la prossima volta speriamo che siano aperti i ristoranti del Cucco che ci scappa pure la “magnata”.