Con le valenze ambientali e storico-religiose che ci ritroviamo, la partenza non può essere che da Loreto anche se, dalla panoramica balconata di Giovanni XXIII, la tremula sagoma all’orizzonte del distante Monte S. Vicino stimola e preoccupa.
Il paesaggio collinare è piacevolissimo ed allevia per un po’ il procedere che poi con il passare delle ore, complice un lungo tratto d’asfalto, diventa gravoso. Molto faticoso anche il continuo saliscendi del secondo giorno che si snoda però in una notevole varietà di ambienti: collinare, lacustre, vallivo, montano. Raggiunta la Dorsale Marchigiana, giù fino a Fabriano dove l’Appennino riprende subito consistenza con caratteristiche morfologiche molto piacevoli fino alla congiunzione con la Dorsale Umbro-Marchigiana.