“Tra due liti d’Italia surgon sassi…e fanno un gibbo che si chiama Catria, disotto al quale è consacrato un ermo che suole essere disposto a sola latria”.
Dante Alighieri, Paradiso XXI canto.
Difficile non conoscere questi versi, come impossibile descrivere questo gruppo montuoso senza partire dall’ermo, il monastero che suol essere chiamato Fonte Avellana. Anche i sassi danteschi attirano già da lontano l’attenzione con la poderosa bastionata rocciosa, tre Km. di sviluppo, sovrastante la più dolomitica frazione dell’intera zona: Isola Fossara. Il gruppo del Catria offre scenari spettacolari dalle imponenti balze agli estesi prati, dagli ambienti forestali alle profonde gole come la Balza dell’Aquila (tra Isola Fossara e l’Avellana) e le Balze della Porta (sotto Monte Acuto). Il massiccio, il più esteso ed elevato con i 1701 metri del monte omonimo, ha una sequenza elevatissima di valenze escursionistiche. In questa introduzione ne citiamo due: il “Sentiero Frassati” (come noto dedicato al beato Pier Giorgio Frassati, alpinista torinese deceduto per malattia a 24 anni) e la “Via delle macine” (con la quale, per secoli, si trascinavano a valle le compatte pietre da utilizzare per le ruote dei mulini). A fondo valle i paesi di Isola Fossara, Chiaserna, Cagli, Cantiano, Frontone, Serra S. Abbondio rendono ancor più evidente l’importanza del luogo.