SENTIERI: s.n., 200SI (68), 260B (58), 260 (64), b200SI (55).
Tipologia: A, Difficoltà: E-EE, Impegno: A, Tempo: 5.00, Km 12,2, Ascesa 1.190 m
L’itinerario inizia da Chiaserna dove, superato il panificio, si lascia l’auto poco più avanti, a dx, nel parcheggio prativo in prossimità di una fonte. (1,2)
Si segue, s.n., la strada asfaltata Via del Renaccio che conduce al M. Catria.
Dopo circa 1,3 km si volta a dx prendendo il 200SI che sale fino a riprendere la strada da attraversare continuando sul sentiero che interseca la strada per altre tre volte evitando l’asfalto ed abbreviando il percorso. (3,4,5,6,7)
Alla quarta volta, quando ormai si può godere di un bel panorama ed il bosco di latifoglie lascia il posto ai ginepri, si esce alla curva e si volta a sx dove si trova una spianatina con “Fonte Luca”. (8,9,10)
Costeggiando la palizzata che delimita la strada, si supera quest’ultima e raggiunto il bivio voltare a destra proseguendo lungo il recinto di filo spinato al di sotto di una pineta.
Man mano che si sale la sterrata diventa sentiero finché i pini si diradano e si curva a dx lasciando la recinzione. Ora il sentiero diventa più ripido passando sopra la pineta. (11,12)Dopo circa 700 metri si raggiunge un omino di pietra deviando a sx per arrivare al punto panoramico di Bocca della Valle, una sella prativa tra M. Acuto e M. Alto, dove c’è una fonte. (13,14,15,16)
Vicino passa la strada bianca che conduce alla Casetta de Mochi.
Questo itinerario lambisce la carrozzabile e prende il s.260B che porta a M. Acuto.
Si sale in prossimità della cresta occidentale, dove si ha una bella visuale di M. Alto attraversato dalla strada vista pocanzi e ancora più in basso il paesino di Chiaserna. (17,18,19)
La cresta diventa sempre più ripida ed impegnativa con uno sforzo compensato dal notevole panorama circostante.
In vetta del Monte Acuto c’è una piccola, traballante croce di legno e qui il panorama è ancora più appagante. (20,21,22,23)
Scendere in direzione N.E. continuando per cresta verso il sottostante prato dove arrivano gli impianti sciistici delle Cotaline. (24,25,26)
Si gira nettamente a dx, dove si prende il s.260 (64) che su comoda carrareccia, tra faggeta e prati, raggiunge i “Prati dell’Infilatoio”. (27,28,29,30,31,32)
Con breve salita si costeggia prima la Chiesetta di S. Pier Damiani e poi i due grandi, brutti ed inutili pali residui dell’altrettanto inutile tentativo di impianto eolico in una delle zone più belle e suggestive di questa splendida Dorsale da utilizzare in tutt’altro modo (leggi…PARCO!). (33,34)
Raggiunto l’asfalto, alla Mad.na degli Scout, c’è un importante snodo con la strada che sale da Chiaserna per le Cotaline e Frontone, la sterrata che sale alla Vernosa, il s.200SI per la Vernosa ed il Catria, il s.260 che scende. (35,36,37)
L’itinerario segue il 260 (per un breve tratto insieme al 200SI) su di un breve pendio erboso, poi entra in una faggeta fino a raggiungere il rifugio la “ Capanna dei Porci” per seguire la carrareccia che riporta al tornante della strada asfaltata prima lasciata. (38,39,40,41,42,43)
Dopo un breve tratto fare attenzione ai segnavia sul parapetto in legno: uno, ben visibile, che erroneamente manda diritti ed un altro sulla dx, poco visibile, che manda verso la sottostante valle prativa da prendere per scendere di nuovo, s.260 (55), in breve sulla strada lasciata che invece fa un lungo giro. (44)
Traversare e continuare a scendere per sentiero su fondo malagevole.
Si scende, superando una zona devastata, nell’inverno 2012, da una valanga che staccatasi dal fianco della montagna ha letteralmente cancellato il bosco, di cui rimangono soltanto alcuni sporadici esemplari di faggio ad alto fusto. (45,46)
Si prosegue in quest’ambiente finché si raggiunge il bosco di latifoglie anch’esso abbastanza sguarnito visto il taglio, forse eccesivo, di legna. (47)
Il sentiero continua su fondo sassoso nella valle del torrente il Renaccio che accompagna fino al paese di Chiaserna tra muretti a secco. (48,49)