Il Monte Cucco viene di norma preso come rappresentativo del gruppo stesso e si potrebbe definire come una montagna per tutte la stagioni e per tutti i gusti. Difficile ritrovare tante peculiarità concentrate in un’area relativamente limitata. La catena è costituita da stratificazioni calcaree d’origine sedimentaria. Ad occidente, verso l’Umbria, digrada uniformemente, mentre ad oriente, nel versante marchigiano, si scompagina con una serie di imponenti faglie fornendo un aspetto ora dirupato ora vallivo con una splendida copertura di estese e compatte faggete.
L’elevata piovosità favorisce una grande ricchezza di acque. Qui scorre il Rio Freddo artefice della omonima forra dove è nato il torrentismo italiano. Il calcare massiccio e purissimo, combinato con una serie di fenomeni carsici, ha dato origine ad uno dei complessi ipogei più importanti d’Europa. Come pure di interesse internazionale, dal 1980, la pratica del volo libero per le favorevoli correnti ascensionali e la comodità di accesso. Le piste battute per lo sci da fondo, la sentieristica (la prima in questo Appennino con quella dell’Anello di Giano), le attrezzature turistiche in Val di Ranco rendono questa zona tra le più interessanti e fruibili.
Nel 1995 è stato costituito il Parco Regionale del Monte Cucco