Itinerario: Leccia, Monte Cilio, Monte della Strega, V.co Monte della Penna, Montelago
SENTIERI: 137, b.138D, b.138A, b.105A, b.105A, b.105C., b.138, b.106.
Tipologia: T, Difficoltà: E, Impegno: M, Tempo: 3.00, Km: 8.8, Salita: 870 m, Discesa: 708 m
Dalle ultime abitazioni di Leccia, lasciata l’auto in un grande spiazzo, seguire per breve tratto l’asfalto in direzione di Serra S. Abbondio e salire, s.137, a sx su larga sterrata-carrareccia girando al primo bivio a dx ed al secondo a sx fino ad un prato tondeggiante. (1,2,3,4,5,6,7)
Superarlo per ritrovare la mulattiera che poi ridiventa sterrata da lasciare a dx al primo bivio ancora su mulattiera e poi su sentiero. (8,9,10,11,12,13)
Si ritorna sulla sterrata da seguire sulla dx fino ad un cancello con divieto di transito senza autorizzazione (“ Catria Allevamento Serra Sant’Abbondio, PU”) e con “Area sottoposta a videosorveglianza per ragioni di sicurezza”; motivo: cani da guardia di bestiame al pascolo!
A cancello aperto il transito dovrebbe essere consentito; se è chiuso lasciare il 137 per entrare, sulla dx, nel bosco salendo ad incontrare dei prati soprastanti in direzione della recinzione che segue tutta la ripida cresta, come sotto descritto, con segnaletica sempre del 137. (14,15,16)
Invece superato il cancello ed il b.138D (che va diritto per scendere a Castiglioni) c’è, a dx, il lungo abbeveratoio alla base di una vallata con sulla dx il M. Cilio. (17,18,19)
Andare a dx in diagonale fino al bosco con sentiero che porta ai prati suddetti in direzione della recinzione da seguire in ripida salita in cima al M. Cilio. (20,21,22,23,24,25,26,27)
Bella ed ampia panoramica sulla Dorsale Umbro-Marchigiana; dopo una sbirciata verso la Dorsale Marchigiana a Nord nelle giornate limpide si arriva a distinguere S. Marino, S. Leo, Simone e Simoncello, il più vicino Furlo e tanto altro.(28,29,30)
Inizia ora una delle più interessanti creste della zona dove si provano le forti e suggestive sensazioni che l’ambiente montano può dare fatta eccezione per la vista di una pala eolica. Piccola e lontana. Unica, speriamo non “pioniera”. Già in contrasto con questo splendido scenario e già capace di intimorire con il pensiero di “parchi (!) eolici”, meglio definirli ecomostri frutto di provate speculazioni di pochi a danno di un ambiente che, anziché essere utilizzato a beneficio di tutti, cadrebbe in irreversibile degrado. (31,32)
Continuando i deliziosi saliscendi del M. le Costarelle si oltrepassa, sulla sx, il b.138A (per M. Pozzi Frati e Castiglioni), superando poi un cancello per salire alla sella di M. della Strega, b.105A. (33,34,35,36,37).
La conferma di un’altra sorpresa: le tabelle indicatrici di un percorso (in precedenza annunciato) di MTB (Mountain Bike); su questi prati! Senza rispettare nessuna regola di transitabilità; senza tener conto di precise disposizioni di Associazioni Nazionali del settore e della Legge Regionale (su mulattiere larghe minimo 1.20 metri). (38,39)
Ormai, sotto l’appuntita ante cima, salire in vista della croce in vetta dove, avuta la conferma consolatrice di un paesaggio unico ed irripetibile, si continua a scendere per ripida cresta al secondo b.105A, che qui termina, e poi al b.105C che, a dx, scende al Prati Alti. (40,41,42,43,44,45,46)
Scendere nel versante opposto per un sentiero nel bosco con dei traversi e delle svolte che attenuano la pendenza facendo attenzione alle scivolosità nei punti più ripidi e con direzione prevalente verso dx. (47,48,49)
Usciti da bosco continuare per un traverso erboso, poi a svolte scendendo il ripido pendio si supera il b.138 (che a sx va a Castiglioni) dove, con diminuita pendenza e con il bosco sulla sx, si arriva alla sella per girare a dx, ancora su prato e poi su evidenti sentierini che confluiscono terminando sull’asfalto. (50,51,52,53,54,55,56)
Con una disattesa richiesta (no all’eolico), Montelago è lì ma…non ringrazia più! (57,58,59)