Itinerario: Piano di Rocchetta, Arcevia, Monte Sant’Angelo.
SENTIERI: 142,142A, 145, 144
Tipologia: T, Difficoltà: E, Impegno: M, Tempo: 4.00, Km: 11.5, Salita: 830 m, Discesa 580 m
L’escursione inizia da un edicola su strada che sale verso il paese Piano di Rocchetta con il 142; dopo un breve tratto da lasciare per il s.142A alle ultime case dove la strada diventa una carrareccia. (1,2,3,4,5,6)
Al bivio andare verso sx, seguire il segnavia, s.142A, sempre su carrareccia e sempre più sconnessa. (7,8,9,10)
All’incrocio andare verso dx, poi ancora a dx nel bosco e dopo un breve tratto si inizia a scendere fino ad arrivare alla strada asfaltata (11,12,13,14,15,16,17).
Seguire la segnaletica, sempre s.142A, andando verso dx in salita. Dopo circa un km deviare decisamente verso dx con indicazione per Parco Daini. Arrivati davanti al recinto girare a sx salendo per un ripido sentierino. (18,19,20,21,22,23,24,25)
Arrivati alla carrareccia andare verso sx; dopo poche decine di metri il sentiero continua sulla dx in salita e si immette nella bella rete sentieristica ideata e ben gestita dal Comune di Arcevia. (26,27,28)
All’indicazione per il “Sentiero delle Ginestre” imboccare a sx il s.145 che con un bel percorso segue il versante Ovest del Monte della Guardia prima e del Monte della Croce poi. (29,30,31,32,33)
Al bivio scendere a sx con il s.144 fino all’asfalto da attraversare. Andare verso dx per riprendere il sentiero che prosegue, a sx, in discesa. (34,35,36,37,38,39,40)
Sulla dx si può scorgere il Santuario della Madonna delle Grazie posto a mezzacosta del M. Sant’Angelo. (41)
Arrivati di nuovo all’asfalto andare verso dx, oltrepassare il ponte del Goro sul fiume Misa, fiume a carattere prevalentemente torrentizio che nasce nel Colle Ameno nella zona di San Donnino. (42,43,44)
Seguire le indicazioni per Costa ed appena dopo la segnaletica della Sp.15 per andare verso dx dove il sentiero inizia a salire. (45,46,47,48,49)
Arrivati al paese di Costa andare in salita verso dx su asfalto, al segnavia verso sx su sterrata e poco dopo su sentiero verso dx su carrareccia, in ripida salita fino ad un prato. (50,51,52,53,54,55)
Qui, traversando la strada, si arriva ad una lapide commemorativa in memoria dei partigiani uccisi durante il rastrellamento tedesco del 4 maggio 1944. (56,57,58)
Ritornare con lo stesso percorso sul s.144 che, sulla dx. dopo un tratto in salita arriva sulla strada in prossimità di Monte Sant’Angelo con l’Abbazia posta sulla cima ed il monumento in bronzo, realizzato da Bruno d’Arcevia, dedicato ai “Caduti della Polizia”. (59,60,61,62,63)
Il monte, nell’antichità Monte Camilliano, deve il suo nome al santo a cui i Longobardi dedicarono un’oratoria, San Michele Arcangelo (“popolarmente, ma impropriamente, equiparato ad un santo”) e qui abbreviato con Sant’Angelo.
Una leggenda vuole che dal monte, entro un enorme masso rotolato a valle, una giovane tessa in eterno sul suo telaio d’oro che il diavolo avrebbe rapito il giorno dell’Ascensione quando tutti facevano festa; dalla macchia grande si può sentire durante il giorno il lavorio del telaio e di notte il lamento della giovane. (64,65)