Itinerario: Aia di Macciano, Sasso Forato, Acqua dell’Olmo, Abbazia di Roti, Fosso di Braccano, Bocca di Pecu, Acqua dell’Olmo, Aia di Macciano.
SENTIERI: 166B, 166, b.166A, 170, b.171, b.169, 168, b.169A, 168F, 167, b.172, b.172B, 166, 166A
Tipologia: A, Difficoltà: E, Impegno: M, Tempo: 3.00, Km: 11.5, Ascesa: 520 m
L’itinerario inizia lasciando l’auto all’Aia di Macciano. Si prende la salitella davanti al parcheggio, s.166B e poi terminata si attraversa la strada asfaltata continuando il sentiero parallelo. (1,2,3,4,5)
La sterrata dopo una breve discesa nel bosco arriva ad una radura, al bivio si gira a dx, s.166 e continuando in discesa si giunge al Sasso Forato una bellissima formazione rocciosa costituita da un passaggio tra due enormi blocchi di pietra calcarea da oltrepassare. (6,7,8,9,10,11)
Si continua il sentiero che scende fino all’ampio bivio dove la tabella indica il s.166A che ritorna all’Aia di Macciano, il 166 che continua verso l’ Acqua dell’Olmo e la forra di Bocca di Pecu; seguire a sinistra il s.166 su carrareccia fino alla Casa dell’Olmo con un vecchio casolare. (12,13,14,15)
Si scende sempre su sterrata fino alla Fonte dell’Olmo dove è possibile trovare dell’ottima acqua fresca ed osservare un faggio secolare. Superata la recinzione prendere a sx il s.170 e procedere lungo l’antico sentiero in un bosco di cerro arrivando, dopo circa 2 Km, prima al bivio con il s.171 (che va a Canfaito) e poco più avanti al secondo bivio con s.169 per Forca di Valdiola. (16,17,18,19)
Continuare sempre con il s.170 fino all’Abbazia di Santa Maria di Rotis. L’edificio si trova in una verde conca tra pascoli e prati circondata dai monti: Canfaito, Pagliano, Argentaro e Mondubbio. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato a quando era abitato dai monaci Benedettini. Questo nel Medio Evo era un luogo molto importante perché la strada che qui passava era il punto d’unione tra Matelica e Cingoli verso il Mare Adriatico. Attualmente l’Abbazia versa in pessimo stato di conservazione. (20,21)
Da qui prendere il s.168 verso sx e seguire la sterrata che supera una fonte sulla dx per arrivare ad un palo della luce dove bisogna voltare decisamente a dx seguendo il s.168F. Si scende su carrareccia nel bosco attraversando per due volte il torrente. (22,23,24,25,26)
Giunti al bivio con il s.167A che conduce alla Gola di Jana si volta a dx e si segue il s.167 che raggiunge il Fosso di Braccano. Lo si costeggia in una natura incontaminata e si sale arrivando alla forra Bocca di Pecu. Il piccolo canyon lungo circa 100 metri è caratterizzato da formazioni rocciose di notevoli dimensioni con una serie di cavità separate da stretti e tortuosi cunicoli. Un passaggio richiede particolare attenzione per le pietre instabili e scivolose. (27,28,29,30,31,32)
Usciti dalla forra si incrocia un sentierino, sempre segnato con il s.167, andare verso dx ed arrivare alla carrareccia che va percorsa a sx in salita fino alla Fonte dell’Olmo. Da qui ripetere il percorso dell’andata fino alla tabella con i segnavia dove si lascia il s.166, che sale sulla dx, per prendere il s.166A che porta, dopo un breve tratto su carrareccia, all’Aia di Macciano. (33,34,35,36)