Itinerario: Albacina, Eremo dell’Acquarella, Caprareccia, Casetta, Albacina.
SENTIERI: 116, b.116A, b.116B, b.112, 111, b.115A-115, 116A, 116
Tipologia: A, Difficoltà: E, Impegno: M, Tempo: 3.20, Km: 11.0, Ascesa: 840 m
L’itinerario inizia da Albacina di impianto medievale, sorta arroccata alle falde del M. della Sporta ed alla confluenza dei fiumi Esino e Giano per meglio difendersi e controllare le vie d’accesso da Fabriano e Matelica. Subito sotto c’è Borgo Tufico, l’antico Tuficum insediamento pre romano insieme ad Attidium e Sentinum.
Lasciata l’auto davanti ai giardini dedicati ad Aristide Merloni, proseguire a sx nell’abitato diritti in ripida salita con piccola deviazione a dx per vedere la porta d’ingresso bastionata del castello che passò in mano al comune di Fabriano nel XIII sec. (1,2,3,4,5)
All’incrocio proseguire dritti, al 1° tornante andare verso dx con s.116, su carrareccia; al bivio con il 116A (da cui si scende), all’edicola, andare ancora a dx in salita poi a sx e ancora a dx dove la carrareccia diventa sentiero nel fitto bosco di lecci. (6,7,8,9,10,11,12,13,14,15,16)
Durante il percorso una roccia con sopra disegnata una croce annuncia che ci si sta avvicinando ad un luogo sacro. Continuare con la salita, giunti ad uno sperone calcareo, scendere leggermente, attraversare un fosso e risalire. (17,18,19)
Prima di ricominciare a scendere un bel terrazzino offre la vista dell’Eremo sottostante. (20)
Con una breve discesa si arriva all’Acquarella fatta edificare da Fra Frandeno nel 1441.
In questo luogo, nel 1529, fu celebrato il primo capitolo del nascente Ordine dei Frati Cappuccini. Aggirare l’Eremo dalla parte posteriore scendendo in mezzo alle rocce per poi ritrovarsi al suo cospetto dove sopra la porta d’ingresso uno stemma testimonia l’appartenenza alla Basilica Lateranense. (21,22,23,24,25,26,27,28)
Dopo una breve sosta si risale sulla carrareccia nel bosco. (29,30)
Usciti sul prato appena 50 metri prima di una sbarra girare a sx, sempre s.116, ed entrare nel bosco fino a che la carrareccia diventa sentiero e poi con una curva a gomito uscire su un prato cespugliato salendolo diritto. (31,32,33,34,35,36,37,38,39,40)
Con un’evidente traccia arrivare alla sella della Caprareccia (ruderi) tra il M. Maltempo e il M. Cipollara. (41)
Prima di arrivare all’asfalto andare a sx con s.111. (42,43)
Continuare su carrareccia sul versante ovest del M. Maltempo. (44,45)
Entrare nella pineta; dopo una breve discesa, ad una curva andare a sx su delle roccette, poi un traverso sul prato ed infine una discesa porteranno ad una strada bianca da percorrere per un breve tratto verso sx. (46,47,48,49,50,51)
Arrivati alla sella della Casetta, con di fronte il M. della Sporta, andare a sx, s.116A, lasciando la sterrata che va a Poggio S. Romualdo. (52,53)
La carrareccia prima in piano e leggera discesa nella pineta poi inizia a scendere nella Valle della Vite. La ripida discesa è resa ancora più difficoltosa per il cattivo stato in cui versa la sterrata. (54,55,56,57,58)
Rientrando nel bosco di lecci, si attraversa un fosso, fino ad arrivare all’edicola incontrata all’andata. (59,60,61)
Ora con lo stesso percorso dell’andata, s.116, si ritorna all’auto, (62,63,64)