Itinerario: Valleremita, Aula Verde, Eremo Valdisasso, Lentino, M. Puro, Valleremita
SENTIERI: 100, b.100B, 119A, b.119B, s.n. (strada), b.120C, 100, b.100A, s.n. a/r, 100, s.n, 100B, 100.
Tipologia: A, Difficoltà: E, Impegno: M-A, Tempo: 5.00, Km: 15.5, Ascesa: 970 m
L’itinerario inizia con s.100 da Valleremita che prende il nome da “eremita” riferito all’Eremo. Lasciare l’auto nella piazza del paese nei pressi della Chiesa e dell’Aula Verde.
Alzando lo sguardo si può scorgere l’Eremo di Santa Maria di Valdisasso che si affaccia sulla valle come un ardito balcone. (1)
Superate le ultime case nei pressi di un tornante il s.100 entra nella stretta Valdisasso limitata ai lati dai versanti del M. Rogedano a dx e dal M. Puro e M. Alto a sx. (2)
In questo punto inizia anche l’Aula Verde: si tratta di un vero e proprio laboratorio territoriale formato da un centro didattico e da un percorso naturalistico che si snoda all’interno del bosco posto lungo la parte centrale della piccola e stretta valle. Il cammino è integrato da tabelloni che illustrano le varie situazioni ambientali presenti. (3)
La stretta conformazione della valle provoca un’inversione termica, questo fa si che a 500 m ci sia un bosco di grandi e vetusti faggi, mentre a quote maggiori il bosco è caratterizzato da orno- ostrieti, carpino nero, acero; sui versanti meno esposti cresce il leccio e l’alloro.
Si inizia a salire con una serie di tornanti delimitati da delle edicole (percorso della Via Crucis) per arrivare al cospetto dell’Eremo che nell’alto medioevo sarebbe stato un castello a difesa dell’attuale Valdisasso. (4,5,6,7)
In seguito diventò un cenobio dove si insediò una comunità di monache benedettine, poi nella seconda metà del secolo scorso ritornarono i frati minori. (8)
Lasciato alle spalle l’Eremo, superata una fonte, al bivio con il s.100B salire verso dx, sempre con il s.100, per un sentiero che si inerpica sulla carrareccia sassosa tra piante di leccio fino ad arrivare ad un ex tabellone (uscendo dal bosco ma in punto incassato e poco visibile per chi scende) dove si sale ai prati sommitali del M. Rogedano. (9,10,11,12)
Ondulati prati molto estesi utilizzati per i pascoli e per la fienagione che, all’occhio di un visitatore distratto, potrebbero sembrare un concentrato di “nulla” mentre invece la vita impera, dai funghi alla fauna che vi abita. (13)
Salire su prati con il s.100 prima costeggiando il bosco e poi spostarsi verso dx per arrivare a degli alberelli sparsi con segnavia. (14)
Continuare a salire su prato più ripido ad imboccare l’unico evidente sentiero che sale verso il M. Puro. Proprio all’inizio c’è il bivio tra il s.100 che sale in diagonale sx ed il s.119A (da seguire) che scende, sulla dx, in una vallucola e poi, con traccia sempre più evidente in diagonale sx con un evidente sentiero nel bosco. (15,16,17)
Superata una piccola costruzione in rovina si continua fino ad una sella e poi, lasciando il prato, portarsi sulla sx a raggiungere la sella dove c’è il bivio con il 119B per Serradica e il 119 che scende nel prato direttamente a Lentino. (18,19,20)
Con questo itinerario, invece, si percorre la sterrata s.n., che poco sopra la sella porta, verso sx., a Lentino, una grande costruzione ormai in stato di abbandono. Al crocevia andare verso dx (a dx c’è il b.120C per Trofigno) riprendendo il s.100. (21,22,23)
Dopo un breve tratto in piano si supera il bivio con il s.100A, che va a Pian Marruga, continuando a salire con s.100. Fare attenzione ai segnali all’inizio dell’ultimo bosco (sulla dx c’è un tracciolino che scende, s.n., a Pian Marruga) e poi alla fine dove si lascia il sentiero per risalire, s.n., direttamente il prato verso un piccolo ed isolato albero dove si gira a sx per raggiungere i prati sommitali e quindi la vetta del M. Puro. (24,25,26,27,28)
Ridiscendere per lo stesso percorso fino all’incrocio con il s.100 da lasciare (nel punto sopra descritto) scendendo sulla sx, s.n, in direzione di Pian Marruga. (29,30,31)
Si arriva, sempre su prato, al bivio del 100B, sulla sx, da seguire (non facilmente individuabile) verso la estesa colonia di ginepri sempre più grandi e fitti. (32,33,34)
Continuando, per traccia sempre più marcata ed in leggera discesa, si arriva a delle radure dove nella parte più pianeggiante si scende verso sx entrando nel bosco che conduce fino all’Eremo. (35,36,37)
Si riprende, quindi, lo stesso percorso dell’andata per Valleremita. (38,39,40,41)