Itinerario: Campodonico, Sasso Barbano, Monte Penna, Belvedere, Campodonico.
SENTIERI: 135A, b.135F, b.135E, b.135C, b.135B, b.216, 210, b.216-235A, S.I., b.135D, 122A, 119, 135, b.135B, b.135F, b.125C.
TIPOLOGIA: A, Difficoltà: E, Impegno: M-A, Tempo: 6.00, Km: 17.5, Ascesa: 1.020 m
Parcheggiare nella strada interna nei pressi del Cimitero dove inizia il s.135A. (1)
Si continua su sterrata superando un gruppo di case in rovina chiamate Vallama ed una vecchia fonte, giungendo ad un primo bivio dove si gira a sx. (2,3)
Al successivo bivio ancora a sx. (4,5,6)
La sterrata lascia il posto ad un sentiero che salendo s’inoltra in un bosco rado di faggi e poial bivio continuare diritti. (7,8)
Usciti dal bosco ci si immette su di una sterrata da seguire sulla dx fino al Sasso Bianco, un corpo roccioso sedimentario bianco visibile dalla partenza. (9,10,11,12,13)
Si lascia sulla dx il b.135E per seguire, voltando a sx, sempre il s.135A. (14,15)
Un traverso nel bosco con più tracce rende difficile seguire quella giusta; tenersi su quella medio alta aiutati da qualche segnavia. (16,17,18)
Si esce in un bel prato da salire su ripido pendio nel lato dx, prima ai margini del bosco per poi costeggiarlo con alle spalle un bel riquadro sul M. Giuoco del Pallone, Purillo e Puro (da dx verso sx) e sullo sfondo il Gruppo del Monte S. Vicino. (19,20,21,22)
Seguendo i segnavia uscire dal prato sulla dx per seguire, sulla sx, la mulattiera che s’inoltra in un bel bosco di faggi con uno monumentale e plurisecolare di straordinaria bellezza. (23,24)
Usciti dal faggeto, s’incontra una radura di SambucoTossico da non confondere con il Sambucus Nigra, con il quale si producono anche marmellate. I due tipi di piante sono riconoscibili perché quello commestibile ha il suo frutto (un grappolo di piccole palline nere) rivolto verso il basso. (25,26,27)
Poco sotto una fonte d’acqua che alimenta i Trocchi e, scendendo ancora pochi metri, la croce di Sasso Barbano, un notevole punto panoramico sulla valle e le montagne che la circondano. (28,29,30)
Risaliti alla fonte continuare diritti al bivio con il 135C (a sx verso Pian di Faeto) e con il 135A andare sulla dx in diagonale fino a b.135B (che va a dx) per continuare sulla sx la diagonale, sotto la cima del M. Nero, fino Valico di Val di Pero. (31,32,33,34,36)
Al palo con le tabelle segnavia si interseca il S.I., il s.216 che scende ed il s.210 da seguire in direzione di M. Penna. (37,38,39,40,41,42,43,44)
In vetta una colonia di coccinelle al riparo. (45,46)
Ritornati a Val di Pero seguire il S.I. sulla sx che costeggia il M. Nero e la Valle del Fonno scendendo all’ampia sella tra il M. Nero ed il M. Serrasanta per continuare, sulla dx, con s.119 alla vicina sterrata. (47,48,49,50,51)
Vicino al palo con tabelle ci sono (a terra su una barra di cemento) le indicazioni per il 119 (che arriva da Lentino, per il 122A (che scende per sterrata a Belvedere) ed il s.135, da seguire, che scende a Belvedere per sentieri. (52,53)
Attraversata la strada, con ampia panoramica, si scende tra i solchi e poi su terreno più comodo nella faggeta. (54,55,56,57,58)
Traversata la sterrata che scende a Belvedere si continua su mulattiera che termina su un pendio prativo da percorrere in discesa, tenendosi verso il bosco, per immettersi su di un’altra che immette ancora su di un altro pendio prativo con in fondo una carrareccia. (59,60,61,62,63,64)
Rientrati nel bosco, dopo una vecchia fonte, si scende ancora fino al cancello nella zona recintata dalla Multiservizi per il bacino dell’acquedotto. (65,66,67)
Tra cascatelle e torrentello il paesaggio cambia con i seminativi, coltivazioni ed il paesino di Belvedere. (68,69,70,71)
Dopo i prefabbricati, usati nel periodo del terremoto del 1997, si scende la via tra le graziose abitazioni colorate ricostruite dopo il terremoto e, per la strada secondaria, si arriva a Campodonico. (72,73,74,75,76)